Il Monte Cavallo (1895 m) è una delle cime più affascinanti e difficili delle Alpi Apuane. Presenta tre creste e altrettanti versanti ripidissimi, squisitamente apuanici, dove il confine tra erba e roccia spesso non è ben definito. Quello affacciato sulla valle dell’Acqua Bianca è una successione di pareti talvolta imponenti e presenta come unico punto debole il grande solco del canale Cambron. Esposto a nord-est e molto incassato nella parte centrale, mantiene la neve fino a primavera inoltrata, e anche in periodi estremamente secchi può riservare sorprese per le piccozze. E’ una salita ideale per prendere confidenza con le Apuane invernali al di là delle vie normali alle cime più accessibili.
A seconda delle condizioni, si può salire solo il canale e magari la vicina cima Settentrionale del Cavallo per poi scendere sullo stesso itinerario (doppie attrezzate nel canale), oppure proseguire con maggiori difficoltà verso la vetta principale, e proseguire poi la cavalcata compiendo un’entusiasmante (anche se parziale) traversata delle creste [RELAZIONE TRAVERSATA INTEGRALE].
Prima salita: ignoti.
MONTE CAVALLO (1895 m) – CANALE CAMBRON

Il versante settentrionale del Cavallo con la linea di neve del Canale Cambron (molto secco)
INFO TECNICHE | |||
---|---|---|---|
Data Uscita | 26 dicembre 2018 | Compagni | Luca Castellani, Andrea Pellegrini, Federico Rossetti |
Itinerario | Canale Cambron e cresta sud monte Cavallo | Zona Montuosa | Alpi Apuane |
Tempo | 5/7 h (1 h il canale procedendo slegati) | Dislivello | 800 m circa (300 m il canale) |
Località di Partenza | Cave Campaccio, Gorfigliano (LU) | Quota partenza e arrivo | 1200 m circa - 1895 m |
Difficoltà globale | PD+ (AD se si prosegue la traversata) | Difficoltà tecnica | Neve fino a 50° (passi di misto delicati sulla cresta) |
Chiodatura | Soste attrezzate e qualche spit nel canale | Materiale | Da alpinismo invernale, due piccozze (piccola scelta di chiodi e protezioni veloci per la traversata) |
Tipologia arrampicata | Canale di neve (cresta) | Roccia | - |
Segnavia | Sentiero CAI 178 e 167 | Libro di vetta | No |
Punti d'appoggio | Bivacco Aronte al passo della Focolaccia | Acqua | No |
Cartografia utilizzata | Alpi Apuane - Carta dei sentieri e rifugi 1:25000 | Bibliografia utilizzata | Ghiaccio Salato |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, bella salita. In abbinamento con la parziale traversata del Cavallo regala una salita completa e di soddisfazione. |

INDICAZIONI STRADALI
Da Aulla (Uscita A15) si seguono le indicazioni per Fivizzano, poi per Casola in Lunigiana. Superare Minucciano e una galleria, infine a Gramolazzo svoltare a destra verso Gorfigliano. Proseguire lungo la strada per Vagli, e superati vari tornanti nel bosco imboccare un bivio a destra (segnali CAI e indicazioni per Cave Campaccio). Seguire la strada che presto diventa sterrata: in genere è percorribile per un breve tratto fino a una galleria, ma a seconda dell’innevamento/ghiaccio si può proseguire ancora qualche centinaio di metri.
AVVICINAMENTO
Seguire la strada marmifera, un po’ noiosa. A un bivio tenere la destra verso le Cave Focolaccia, e proseguire fino a una sbarra (se si possiede un fuoristrada si può arrivare senza problemi fino a qui). Continuare lungo la marmifera che compie ora un ampio tornante, fino alla base dell’evidentissimo canale Cambron. In caso di innevamento abbondante la linea della strada si confonde nel grande pendio, e ci si può ramponare puntando dritto al canale già dalla sbarra (1.30/3 h a seconda dell’innevamento e di dove si parte).
RELAZIONE
Risalire il pendio alla base del canale: quando questo inizia ad incassarsi, sulle rocce a sinistra si incontra un grottino con una prima sosta a chiodi. Sulla parete a sinistra sono presenti altre soste (circa ogni 40 m) e un paio di spit di passaggio. Il canale supera una strettoia più ripida (50°), poi si allarga nuovamente e sale su pendenze costanti (40/45°) fino all’uscita che può presentare cornici anche grandi.
La vetta settentrionale del Cavallo (1889 m) si può raggiungere senza particolari difficoltà seguendo la cresta a destra (un paio di passaggi esposti). La discesa avviene poi per il medesimo percorso di salita (nel canale sono attrezzate le calate, 3 h dalla cima).
Se invece si vuol proseguire verso la vetta principale e continuare la traversata, seguire la cresta a sinistra e salire lato mare (50°, presente piccolo cavo e un paio di vecchi chiodi, quasi sempre sotto la neve). Riguadagnato il filo di cresta, seguirlo affilato prima su neve, poi su terreno misto (50/55°, non proteggibile) in leggera ascesa verso sinistra. Nuovamente su neve si raggiunge la cima principale (1895 m).
Si procede lungo il bel filo nevoso in orizzontale, poi in discesa (30/40°). La cresta si allarga e la si segue senza difficoltà, si supera una gobba e si scende con attenzione fino a un colletto. Si sale poi la cresta su neve (45°) fino a una compatta “placca” rocciosa. Si traversa a sinistra (60° – misto) esposto, quindi per neve si riguadagna il filo e si raggiunge la cima, chiodo (Quota 1874 m).
Si scende (30/35°) a una selletta dove si abbandona la cresta ignorando la Cima Meridionale. Si deve ora scendere a destra nel soleggiato versante sud – occidentale per ripido pendio. Conviene tenersi leggermente verso destra sotto delle placche di roccia, raggiungendo poi una crestina. Seguirla ma abbandonarla quasi subito per traversare a sinistra il pendio cercando di perdere meno quota possibile, passando sotto tratti più ripidi.
In alternativa dalla sella si può traversare a sinistra in pieno pendio verso una crestina che si percorre in discesa (30/35°). Su percorso non obbligato si continua a scendere fino a un canalino che si percorre ripidamente (45/50°). Raggiunto il pendio sottostante traversare in leggera ascesa verso SE poi Est (sinistra) sotto pareti rocciose (pericolo caduta ghiaccio), incrociando il sentiero 167 (paline visibili a seconda innevamento) e raggiungendo in breve la Forcella della Porta (1700 m), stretto valico che separa il gruppo principale del Cavallo dalla Cresta Botto e le punte Carina e Graziosa. Scendere nell’opposto versante per canalino superando un caratteristico grottino. Per pendii senza difficoltà si raggiunge poi il Bivacco Aronte (1642 m).
Per sentiero si raggiunge il vicino Passo della Focolaccia (2 h circa dall’uscita del canale), circondato dalle cave. Attraversare la cava verso Nord e seguire a ritroso la marmifera che conduce all’auto (1/2 h dal bivacco).
OSSERVAZIONI
Il canale è una gran classica dell’alpinismo invernale delle Apuane, ideale anche per prendere confidenza con questo mondo, considerando le soste attrezzate e le difficoltà non eccessive.
La continuazione verso Sud, con una parziale ma sempre spettacolare traversata delle gobbe del Cavallo, è decisamente un ‘altro mondo’ e ci si muove su terreno più impegnativo e severo. La combinazione canale + cresta sopra descritta, è spesso percorsa per evitare la prima parte della traversata lungo la cresta Nord (la più impegnativa, RELAZIONE) ed è un itinerario consigliabile che garantisce panorami unici e regala una salita di certa soddisfazione.
- Monte Cavallo - Traversata: sul filo delle creste in inverno February 2, 2015
Il Monte Cavallo (1895 m) è una caratteristica cima delle Alpi Apuane, costituita da una serie di [...]
Read more
Abbiamo condiviso la salita con l’amico Andrea Pellegrini che ha raccontato la giornata sul suo blog Andrea in Trip: ‘Apuanismo condensato: Canale Cambron e mezza Traversata del Monte Cavallo‘.
Le foto sono un mix della salita secca di dicembre 2019, con qualcuna decisamente più invernale del 2015.
METEO INCONTRATO (26 dicembre 2018)
Avevamo (Luca e Mario) già salito il canale Cambron nel marzo 2015, in condizioni di innevamento abbondante: arrivati in cresta piuttosto tardi e con vento forte, avevamo optato per scendere dal canale. In questa seconda visita a fine 2018 troviamo il minimo sindacale di neve (ottima) per salire nel canale, mentre la cresta è praticamente secca. In condizioni simili e con un’ottima giornata senza vento, ci è sembrato logico proseguire lungo la cresta, rendendo l’ascensione più completa e panoramica.
Lungo la cresta abbiamo fatto due tiri con qualche passo secco e delicato, tipicamente apuanico, per raggiungere la cima centrale e la gobba quotata 1874 m. In questo secondo tratto il chiodo presente sulla placchetta è saltato semplicemente recuperando la corda ed è stato rimosso. Giornata spettacolare e dalle temperature piacevoli.


Avvicinamento sulla marmifera

Nel canale

Sulla cresta (piuttosto secca), sullo sfondo il Pisanino

Vista mare

Sulla cresta all’uscita del canale (marzo 2015)

Fantastico ambiente (non molto invernale) in discesa dalla traversata
[signinlocker id=”15967″]
RELAZIONE PDF

Nessun commento