I torrioni della Corna Rossa chiudono a sud l’altopiano del Grostè, affaciandosi sulla conca di Vallesinella. Scoperti alpinisticamente dal grande Bruno Detassis negli anni 40, nel corso degli anni hanno visto nascere numerosi itinerari, sia classici sia sportivi. Oggi sono una meta abbastanza frequentata, anche al di fuori dell’estate, soprattutto grazie all’accesso e alla discesa comodi.
La via Quinto Lina sale la parete ovest del primo torrione, il più alto e imponente: è un itinerario di tipo sportivo ben protetto a spit, con difficoltà sostenute, in pratica mai sotto il 5c. La roccia, dopo un primo tiro non troppo attraente, migliora nettamente, e specialmente nei tre tiri centrali si presenta eccezionale, con prese a volte piccole ma sempre nette e nei punti giusti. Si arrampica soprattutto in placca, con movimenti prevalentemente atletici e qualche passo più tecnico; l’esposizione nella parte alta della parete è notevole! Via consigliatilissima, da affrontare nei periodi asciutti (segue una colata) e meglio se al pomeriggio, quando va al sole.
Prima salita: Giuseppe Malfatti, Omar Oprandi (1998)
CORNA ROSSA, PRIMO TORRIONE (2317 m) – VIA QUINTO LINA

Tracciato della via in rosso
INFO TECNICHE | |||
---|---|---|---|
Data Uscita | 20 ottobre 2018 | Compagni | Luca Castellani, Misha Cattabiani |
Itinerario | Via Quinto Lina sulla parete ovest della Corna Rossa (primo torrione) | Zona Montuosa | Dolomiti di Brenta |
Tempo | 7/8 h (1,30 avvicinamento, 3/4 ore la via, 2 h discesa) | Dislivello | 200 la via, 500 dal parcheggio all'attacco |
Località di Partenza | Parcheggio Vallesinella (1513) | Quota partenza e arrivo | 1513 m - 2300 m |
Difficoltà globale | II/S1,TD, 6a+ | Difficoltà tecnica | Max 6a+ (6a obbligato) |
Chiodatura | Ottima a spit | Materiale | 15 rinvii |
Tipologia arrampicata | Placca | Roccia | Dolomia ottima, eccellente nei tiri centrali |
Periodo consigliato | Estate e autunno | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Rifugio Graffer | Acqua | Non pervenuta la fontana al parcheggio (lavori in corso…) |
Cartografia utilizzata | Tabacco - Dolomiti di Brenta 1:25000 | Bibliografia utilizzata | F. Capellari, Dolomiti di Brenta vol. 3, Idea Montagna |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì, bellissima arrampicata con protezioni da falesia e grande esposizione |

INDICAZIONI STRADALI
Raggiunta Madonna di Campiglio, dal centro si seguono le indicazioni per Vallesinella (parcheggio a pagamento); in estate la strada è chiusa dopo le 9,30, e si può salire solo con una navetta.
Da ottobre in poi, la strada in genere è sempre aperta e il parcheggio gratuito.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio di Vallesinella seguire per pochi metri la strada asfaltata in salita, dunque abbandonarla per il sentiero 382 che sale a sinistra verso il rifugio Graffer. Raggiunto l’alpeggio di Malga Vallesinella di sopra, da cui già sono ben visibili i torrioni della Corna Rossa, continuare a seguire il sentiero per il Graffer fino ai piedi delle pareti; ignorare la traccia al primo tornante (ometto) e imboccare quella che parte da quello successivo (altro ometto), che conduce direttamente sotto la parete ovest. L’attacco è circa sotto la verticale del grande tetto giallo al culmine della parete, ed è contraddistinto da un quadrato rosso. Visibile il primo spit (1,30 h).


Larici a Malga Vallesinella di sopra

RELAZIONE
1° tiro: salire la placca interrotta da un paio di strapiombini; dunque seguire fedelmente un diedro verticale fino alla prima cengia erbosa. Sosta vicino a un canale (40 m, 5c).
2° tiro: ancora per placca tecnica sulla sinistra del canale, dunque riattraversarlo e proseguire più facilmente al suo interno verso la seconda cengia. Un delicato e un po’ gratuito traverso a sinistra conduce alla sosta, sotto un muro nero (35 m, 5c).
3° tiro: salire le placche nere su roccia magnifica, ben appigliata, fino a un diedro sulla destra che oppone qualche passo più difficile; al suo termine traversare a sinistra sotto i tetti fino alla sosta, su un esposto terrazzino (30 m, 6a).
4° tiro: rimontare il tetto a destra della sosta (expo ma con buone prese!) per poi proseguire dritti sul bel muro scuro soprastante. La sosta è su una comoda cengetta (25 m, 5c+).
5° tiro: affrontare le placche grigie sopra la sosta, su difficoltà da subito sostenute. Raggiunta una cengetta, ci si sposta un poco a destra proseguendo su un difficile diedrino superficiale. Aggirare a destra lo strapiombino che lo chiude, dunque traversare un paio di metri a sinistra fino alla sosta, su una piccola cengia 10 metri sotto i grandi tetti gialli (25 m, 6a+).
6° tiro: doppiare lo spigolo sulla sinistra, dunque seguire una fessura fino a quando risulta facile attraversare il canale a sinistra. Salire dunque dritti superando un paio di risalti (roccia da controllare) fino alla sosta, nell’ombroso caminone finale (35 m, 5c).
7° tiro: salire la paretina sopra la sosta con un paio di passaggi tecnici su piccole tacche, dunque proseguire con difficoltà via via minori fino a uno spit con maglia rapida; qui conviene traversare a sinistra raggiungendo un facile diedro/canale che permette di uscire dalla parete (45 m, tratto di 6a+, poi 5c e IV).
DISCESA
Attraversare l’altopiano carsico in direzione nord seguendo una vaga traccia, fino a incrociare il sentiero di discesa comune dai torrioni della Corna Rossa, segnato con bolli e ometti. Seguirlo a sinistra raggiungendo in breve il rifugio Graffer. Appena sotto al rifugio, si imbocca il sentiero 382 (cartello con divieto per le bici), e ai due bivi si tiene la sinistra, tornando ai piedi della Corna Rossa; dunque per il percorso dell’andata a Vallesinella (2 h).
OSSERVAZIONI
La via è molto ripetuta, come dimostrano i segni di magnesite sulle prese e i tanti report presenti in rete. La chiodatura ravvicinata e le soste quasi sempre comode ne fanno un’arrampicata quasi plaisir: comunque se ci si vuole divertire è meglio muoversi con disinvoltura sul 6a di placca.
Il giorno seguente abbiamo salito la via Raponzolo al Castelletto Inferiore.
METEO INCONTRATO (20 ottobre 2018)
Forse noi siamo arrivati un po’ avanti come stagione, siccome la parete è a ovest e la roccia era piuttosto fredda, con un paio di passaggi bagnati.

Sosta dopo il quinto tiro

Secondo tiro

Rientro sull’altopiano verso il Graffer: sullo sfondo la Presanella
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