A piedi, in mountain bike, di corsa, con gli sci: ogni modo è buono per salire al Rifugio Zacchi nelle Alpi Giulie. Ma se per molti il rifugio è punto di arrivo e splendido balcone panoramico sull’anfiteatro di cime del Mangart, per altri è solo un punto di partenza verso escursioni o arrampicate tutte impegnative! Non ci sono infatti salite facili da questo versante e le stesse ferrate che raggiungono le cime sono percorsi lunghi e difficili.
Proponiamo di seguito 10 itinerari fra i più consigliabili nei dintorni del Rifugio Zacchi ma che non esauriscono le possibilità della zona, soprattutto in veste invernale dove impegnative e interessanti salite con piccozze e ramponi sono possibili nei canaloni principali (le più consigliabili sulle cime delle Ponze). Per quello che riguarda le escursioni si fa cenno per gli appassionati delle grandi traversate in cresta alla possibilità di percorrere tutta la cornice di cime a partire dal Mangart fino alla Ponza Grande: il percorso è segnato ma impegnativo e a tratti attrezzato (possibilità di fermarsi al Bivacco Busettini). Percorso grandioso ed elegante!
ITINERARI ESCURSIONISTICI
5 dei nostri 10 itinerari sono escursionistici ma il numero non deve ingannare, infatti ad eccezione dell’anello dello Zacchi che è alla portata dei più, i restanti percorsi sono riservati ad escursionisti esperti e ben allenati e comportano salite spesso lunghe in ambiente severo e non troppo frequentato.

1 – Anello del Rifugio Zacchi
Itinerario relativamente breve e facile che realizza una salita al rifugio alternativa ed interessante e permette un panoramico anello sopra i Laghi di Fusine.
RELAZIONE: dal lago inferiore di Fusine imboccare il sentiero segnato 512 (indicazioni Alpe Adria Trail) e seguirlo in salita nel bosco. Proseguire su sentiero sempre ben evidente con qualche scorcio sui laghi fino ad uscire in una zona più aperta con vista sulla bastionata del Mangart. Seguire ora il sentiero con attenzione aiutandosi con il cavo metallico. Il sentiero è esposto con qualche ponticello e asse in legno ma non difficile.
Proseguire inoltrandosi nuovamente nel bosco fino a un bivio. Qui si può salire a sinistra fino al suggestivo valico della Porticina (1844 m, 1.15 h tra salita e discesa) e la Ponza Piccola o proseguire a destra in discesa. Superare quindi un punto panoramico attrezzato con qualche panchina e scendere raggiungendo infine il Rifugio Zacchi (3 h).
Dal rifugio si ritorna ai Laghi di Fusine tramite il sentiero 512 (indicazioni Lago Superiore di Fusine) in circa un’ora e mezza.

Itinerario | Anello dello Zacchi |
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Difficoltà | E (breve tratto attrezzato con cavi EE) |
Durata | 5 h |
Dislivello | 700 m |
Punti d'Appoggio | Rifugio Zacchi |
Periodo consigliato | Da maggio a novembre |

Il bivio per la Porticina


2 – Ferrata della Ponza grande
- Ponza Grande, una comoda ferrata sopra il rifugio Zacchi April 10, 2018
È La ferrata più facile con partenza dal Rifugio Zacchi nella conca del Mangart. Il percorso è interessante e si può completare tranquillamente in mattinata – quando la faticosa salita di avvicinamento è all’ombra – partendo dal rifugio. La vetta della Ponza Grande offre un ampio panorama verso nord, oltre che sui vicini Mangart e Jalovec, e i più lontani Jof Fuart e Montasio, fino alla piramide del Triglav.

Itineraio | Ferrata della Ponza Grande |
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Difficoltà | EEA. Ferrata breve con pochi tratti esposti |
Durata | 1 h circa la ferrata; 4 ore totali A/R dal rifugio |
Dislivello | + 1000 |
Punti d'Appoggio | Rifugio Zacchi |
Periodo consigliato | Da giugno a inizio novembre |

Vista sul Mangart

3 – Via della vita
- Via della vita, impegnativa ferrata fra i giganti delle Alpi Giulie December 12, 2017
Si tratta di una via ferrata abbastanza impegnativa e con tratti verticali ed esposti, che raggiunge la Forcella Sagherza e il Bivacco Tarvisio (2160): un autentico nido d’aquila che domina la valle dei Laghi di Fusine e il rifugio Zacchi, a metà fra le due più spettacolari pareti nord del Friuli, la Veunza e il Piccolo Mangart. La via della vita fu attrezzata dagli Alpini negli anni 20, come itinerario per raggiungere e presidiare il confine con la Slovenia e il suo nome all’inizio era Via della Morte.

Itinerario | Via Ferrata della Vita |
---|---|
Difficoltà | EEA. Ferrata spesso verticale ed esposta |
Durata | 2,5 h circa la ferrata; 7 ore totali da Fusine |
Dislivello | +1150 m (da Fusine) |
Punti d'Appoggio | Rifugio Zacchi, Bivacco Tarvisio "Busettini" |
Periodo consigliato | Da giugno a inizio novembre |

Targa all’attacco


4 -Mangart (Ferrata Italiana)
La Ferrata Italiana al Mangart fu costruita negli anni 1955-56, per dare la possibilità di raggiungere la cima del Mangart agli alpinisti italiani, evitando lo sconfinamento in terra iugoslava (all’epoca piuttosto pericoloso). Il percorso attrezzato con l’abbondante uso di pioli metallici supera la parete a sinistra del Piccolo Mangart e costituisce un percorso ardito e molto esposto. La salita al Rifugio Zacchi è una lunga ascesa che dalla valle raggiunge la cima della possente montagna.

Itinerario | Ferrata Italiana al Mangart |
---|---|
Difficoltà | EEA. Ferrata spesso molto esposta. |
Durata | 10 h (1.30/2 h la ferrata) |
Dislivello | +1800 m (da Fusine) |
Punti d'Appoggio | Rifugio Zacchi, Bivacco Nogara |
Periodo consigliato | Da giugno a inizio novembre |

Esposizione sulla ferrata

5 – Alpe Adria Trail
Come ultimo percorso escursionistico proponiamo un itinerario a tappe: l’Alpe Adria Trail che si snoda tra la Carinzia, la Slovenia e il Friuli-Venezia Giulia. Certamente non è obbligatorio percorrere tutte le 43 tappe e i 750 km che compongono questo lungo trekking ma anche solo alcune tappe permettono di scoprire queste terre attraverso itinerari mai impegnativi.
Questo cammino dalla montagna più alta d’Austria, il Großglockner, termina sulla riva del Mar Adriatico. Per maggiori informazioni

SALITE ALPINISTICHE
Se il Diedro Cozzolino è via per ‘grandi alpinisti’ da fare almeno una volta nella vita, non sono molte le altre salite che riscuotono l’interesse degli arrampicatori da fuori. I motivi vanno ritrovati, oltre che nella lontananza della zona rispetto ad altre cime delle Alpi, nelle caratteristiche intrinseche dell’arrampicata della grande bastionata sopra i laghi di Fusine: vie lunghe e mai banali. Se l’anfiteatro del Mangart non vi soddisfa, è certamente consigliabile la salita dello Spigolo Nord-Est dello Jalovec che porta la firma del grande Emilio Comici.

6 – Cima Strugova, Via Kugy
Unica salita alpinistica facile tra quelle proposte. Un tempo era un percorso attrezzato, oggi ci sono dei fittoni che agevolano la progressione (I/II) e rendono questa salita abbastanza interessante. In cima consigliabile proseguire in cresta in direzione del Mangart o delle Ponze.
7 – Veuza, Via Perissutti-Piussi
500 m, VI- (V+, A1)
A. e U. Perissutti, I Piussi il 19 agosto 1955
Impegnativa e lunga salita tra le più belle del settore che supera la parete Nord della Veuza con arrampicata principalmente libera. Più breve delle vie al Piccolo Mangart, un vero ‘assaggio’ della zona.
8 – Piccolo Mangart di Coritenza, Diedro Cozzolino
800 m, VI
A. Bernardini e E. Cozzolino il 22 e 23 settembre 1970
La via per eccellenza della regione, un diedro perfetto con pochi uguali nelle Alpi. Arrampicata ambita e tra le più frequentate della zona. Da non perdere ma da percorrere solo quando asciutta!
9 – Piccolo Mangart di Coritenza, Pilastro Nord (Via Piussi)
750 m, VI (A2, V)
S. Bellini, U. Perissutti e I. Piussi 11/13 agosto 1962
Altra lunga e difficile salita al Piccolo Mangart lungo l’evidente pilastro tra strapiombi e rocce compatte. Difficoltà ed impegno simili al più celebre Diedro Cozzolino.
10 – Jalovec, Spigolo NE (Via Comici)
600 m, V+ (VI/A0)
F. Ogrin, I. Omerza il 4 settembre 1932, A. Escher, J. Lipovec, I. Mally e E. Comici tracciarono la variante (oggi classica) il 26 settembre 1934
Una salita certamente meno impegnativa delle precedenti ma per questo non meno interessante. Anzi lo spigolo Comici è tra le vie più belle delle Giulie. Via da non perdere, in ambiente isolato e selvaggio. L’avvicinamento e la discesa non sono per nulla banali, soprattutto se si passa dal Rifugio Zacchi.

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