Vallate ampie e profonde, laghi, distese di pascoli con vecchi alpeggi abbandonati, montagne gigantesche di roccia e di ghiaccio a chiudere l’orizzonte: questi gli scenari tipici dell’alta Valle Antrona, dove ogni amante della montagna disposto a camminare e faticare un po’ più del solito può trovare l’itinerario più adatto a lui: dalla ferrata al trekking di uno o più giorni alle salite alpinistiche col sapore d’altri tempi.
Proponiamo di seguito 10 itinerari fra i più consigliabili nei dintorni del Rifugio Andolla, che comunque non esauriscono le possibilità della zona: una valle che di primo acchito potrebbe sembrare chiusa, schiacciata dalle grandi montagne attorno a lei ma che in realtà permette di svalicare con relativa facilità al di là dei suoi confini, sia orografici sia politici.
ITINERARI ESCURSIONISTICI
6 dei nostri 10 itinerari al Rifugio Andolla sono rivolti agli escursionisti. E se la solo salita al rifugio può essere un’ottima meta per affacciarsi a questa verdeggiante valle con poca fatica, gli anelli e le grandi traversate proposte possono soddisfare tutti gli altri camminatori: da chi preferisce l’itinerario in valle con tappa al rifugio a chi ama i laghi alpini, da chi si vuole spingere sulle panoramiche creste e gli stretti valichi a chi adora la calma e il mezzo litro di rosso la sera al rifugio. Poi ci sono una ferrata con verticali scalette e due lunghi trekking per godersi con calma e a passo lento queste cime poco note al confine tra Italia e Svizzera.

1 – Anello della val Loranco
Itinerario relativamente breve, che permette di addentrarsi nel selvaggio versante meridionale della val Loranco. Percorso privo di difficoltà ed adatto a tutti gli escursionisti.
RELAZIONE: dalla diga di Cheggio (1507) si segue il sentiero per il Rifugio Andolla, superando il Lago Alpe dei Cavalli e si prosegue costeggiando il fiume. Dopo un’ora, ignorare il bivio a destra per il rifugio e proseguire lungo il fiume fino a un nuovo bivio presso l’Alpe Campolamana, dove si scende a sinistra (indicazioni per i Laghi Pozzuoli): superare il torrente Loranco su un caratteristico ponte tibetano e proseguire in salita (all’ombra al mattino) fino ai due vicini Laghi Pozzuoli (2112 e 2136 metri), posti su un bel balcone panoramico.
Continuare lungo il sentiero, ora in discesa, fino ad attraversare di nuovo il torrente, presso l’Alpe Camasco (1860). Da qui si può scendere direttamente al primo bivio lungo il sentiero C27 (che costeggia il torrente) oppure con una breve risalita raggiungere il Rifugio Andolla (2061), posto sul versante opposto rispetto ai laghi. In un’ora e mezza dal rifugio, lungo il sentiero principale, si rientra alla diga di Cheggio.

Difficoltà | E |
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Durata | 4/5 ore |
Dislivello | +800 m |
Punti d'Appoggio | Rifugio Andolla, Rifugio Città di Novara |
Periodo consigliato | Da fine maggio a inizio novembre |

In compagnia all’Alpe Porcareccia


2 – Giro dei Cinque Passi
Si tratta di un’escursione abbastanza lunga e molto panoramica, eventualmente spezzabile in due giorni pernottando al rifugio Andolla.
RELAZIONE: dall’Alpe Cheggio raggiungere il rifugio (2h), poi proseguire a destra lungo il buon sentiero per il Passo Andolla (2415 m), affacciato sulla Zwischbergental: bellissimo colpo d’occhio sulla Weissmeiss e il pizzo Andolla. Scendere in territorio svizzero e tenere la destra ai successivi bivi; attraversando ampi pascoli si risale al Passo del Busin (2486 m), punto più alto dell’escursione.
Lasciandosi a sinistra la cresta, con qualche passo un po’ esposto, si compie un lungo traverso fino a scendere al Passo della Preja (2327), che mette in comunicazione la valle Antrona e la val Bognanco. Abbandonare il sentiero D20 e ignorare quello che scende a destra verso Cheggio (sfruttabile se si vuole accorciare di un’ora la discesa) e proseguire verso i vicini passi Castello (2366 m) e Bocchetta Pianei (2335 m). Ammirati i due piccoli Laghi dei Pianei, con alle spalle l’imponente Pizzo Montalto (2705 m), si scende lungo il sentiero C26, che in poco più di un’ora riconduce alla Diga di Cheggio.

Difficoltà | EE |
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Durata | 8/9 ore |
Dislivello | +1400 m |
Punti d'Appoggio | Rifugio Andolla, Rifugio Città di Novara |
Periodo consigliato | Da giugno a ottobre |

Il Rifugio Andolla, salendo all’omonimo passo

3 – Giro dei 5 laghi
Conviene percorrere questo lungo giro in due giorni, pernottando al rifugio Andolla o a al Bivacco Camposecco a seconda del verso di percorrenza: in senso antiorario, come da descrizione, conviene decisamente di più il rifugio.
RELAZIONE: la partenza è il paese di Antronapiana, posto all’unione fra le valli Loranco e Troncone. Risalire la strada, poi il sentiero per il Lago di Antrona, e abbandonarlo dopo pochi minuti per prendere a destra il C32. Con una ripida salita si raggiunge il Passo della Forcola (1920), dal quale si scende nel bosco fino al Lago dell’Alpe Cavalli. Risalire dunque per il sentiero principale fino al Rifugio Andolla (calcolare circa 5 ore).
Il secondo giorno si percorre il sentiero C27, all’inizio in leggera discesa, che poi risale per faticoso ghiaione (all’ombra al mattino); superato il Lago Ciapivul (2417 m) si raggiunge il Passo delle Coronelle (2682, 2 ore e mezzo dal rifugio), grazie al quale si scende con breve tratto attrezzato in val Troncone. Dopo il Lago di Camposecco (2322 m), con vicino l’omonimo bivacco (in lamiera, 12 posti letto, tavolo e stoviglie), si scende sempre con il sentiero C34 al Lago di Campliccioli (1372 m), poi proseguendo sempre sul lato sinistro della valle si costeggia dall’alto anche il Lago di Antrona (1083 m), nato in seguito a una grande frana che nel 1642 distrusse totalmente il paese di Antronapiana. Quest’ultimo si raggiunge con comodo sentiero in piano nel bosco, chiudendo l’anello.

Difficoltà | EE |
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Durata | 5 ore il primo giorno 6 ore il secondo |
Dislivello | +900, - 500 il primo giorno + 600, -1600 il secondo |
Punti d'Appoggio | Rifugio Andolla, Bivacco Camposecco |
Periodo consigliato | Da giugno a ottobre |

Il lago Alpe dei Cavalli


4 – Ferrata del Lago
Una delle poche ferrate della zona, nata nel 2003 da una collaborazione fra guide alpine svizzere e Cai di Villadossola, la Ferrata del Lago Maggiore è uno dei percorsi più belli ed abbordabili di questo genere sulle Alpi Occidentali. Ottimamente attrezzata, con tanto di coni in plastica sopra i fittoni per facilitare il funzionamento (e lo sganciamento) dei moschettoni, sale una parete dall’aspetto molto severo sul versante est della cresta di confine. Le difficoltà tecniche sono contenute ma l’ambiente è quello dell’alta montagna.

Alba al Bivacco Città di varese
RELAZIONE: dal rifugio Andolla, dove conviene pernottare, si segue il sentiero per il Bivacco Città di Varese (2623); si può anche decidere di dormire qui, però considerare che il bivacco è abbastanza spartano e più pensato per le esigenze degli alpinisti diretti ai lunghi itinerari sul Pizzo di Loranco e il Pizzo Andolla. Superata la piccola costruzione di lamiera, con un breve tratto attrezzato si scende su un ghiaione che si attraversa lungamente, salendo poi in direzione di un piccolo nevaio (ometti, traccia un po’ labile). Lasciarsi a destra il nevaio puntando alla base della parete, dove inizia la ferrata: l’attacco può risultare un po’ in alto siccome il nevaio si è molto retratto nelle ultime estati.
La ferrata (sviluppo 250 m) sale cercando i punti deboli della parete, presentando qualche staffa nei passaggi più verticali. Il cavo è presente praticamente lungo tutto il percorso, anche nella parte centrale che risale prati molto ripidi dove bisogna fare attenzione a non smuovere sassi. Nella seconda parte si risale a lungo per grandi placche appoggiate fino all’ultima impennata della parete: qui sono state piazzate quattro vertiginose scale in ferro, che permettono di sbucare direttamente al Sonnigpass (3147 m). Da qui si ha un panorama meraviglioso sul Monte Rosa e la cresta del Mishabel. La discesa, a meno che non si voglia compiere il giro dell’Andolla, avviene lungo la stessa ferrata.

Difficoltà | EEA |
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Durata | 6/7 ore andata e ritorno dal rifugio Andolla |
Dislivello | +1100 m |
Punti d'Appoggio | Rifugio Andolla, Bivacco Cai Varese |
Periodo consigliato | Da luglio a inizio ottobre |

Le scalette della Ferrata del Lago

5 – Tour del Pizzo Andolla
Trekking dal respiro internazionale, che permette di ammirare tutti i versanti del Pizzo Andolla (in svizzero Portjengrat). Il tour classico prevede tue tappe, il Rifugio Andolla e l’Almagellerrhutte e la partenza dal paese di Gondo nel Canton Vallese della Svizzera. Gli italiani preferiscono tuttavia partire dall’Alpe Cheggio in Valle Antrona: descriviamo questa possibilità.
RELAZIONE: dall’Alpe Chaggio e dal Lago Alpe dei Cavalli raggiungere in circa 2 h il rifugio Andolla. Proseguire verso il bivacco Città di Varese e affrontare la Ferrata del Lago (vedi itinerario precedente). Raggiungere il Sonnigpass (3147, 5/6 ore da Cheggio) e scendere dunque comodamente in Svizzera alla vicina Almagellerrhutte (2894 m, 30 minuti dal passo). Da qui risalire a destra per il Zwischbergenpass (3268 m), punto più alto dell’escursione, che separa il Pizzo Andolla dalla Weissmeiss. Lunga discesa verso la valle di Zwischbergen, fino alla località Cheller (1774 m), dove si trova il primo ponte sul fiume (3/4 ore dalla Almagellerrhutte).
Risalire poi il sentiero sul lato opposto della valle, superare l’Alpe Porcareccia e raggiungere il Passo Andolla (2415 m, 2 ore da Cheller), che permette di rientrare in Italia e raggiungere in 30 minuti il rifugio omonimo. Da qui lungo il sentiero principale in un’ora e mezza si raggiunge Cheggio.

Difficoltà | E |
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Durata | 4/5 ore |
Dislivello | +800 m |
Punti d'Appoggio | Rifugio Andolla, Rifugio Città di Novara |
Periodo consigliato | Da fine maggio a inizio novembre |

Lungo il trekking, sullo sfondo la Weissmeiss


6 – Simplon Fletschhorn trekking
Se il Tour del Pizzo Andolla è un percorso relativamente breve, percorribile in poco più di un fine settimana e riservato ad escursionisti esperti, il Simplon Fletschhorn Trekking rientra di diritto tra i lunghi trekking a tappe intorno alle montagne adatto a tutti gli escursionisti. 9 sono le tappe divise quasi equamente tra Svizzera ed Italia, sempre a cavallo dei 2000 metri, con panorami privilegiati sulle vette del Monte Rosa e dell’Obertland.
Le cime sono quelle del Sempione (Weissmies, Lagginhorn e Fletschorn) e del Pizzo Andolla. I sentieri sono le solite tracce di montagna ma si cammina anche su vecchie vie dalla storia antica: la ‘Strada Antronesca‘ in Valle Antrona e la ‘Via del Sale‘ nella Valle del Sempione.
RELAZIONE: la partenza ufficiale del trail sarebbe il Passo del Sempione, ma si consiglia di partire dal punto più basso dell’itinerario: Antrona. La prima tappa porta al Bivacco Cingino, poi in successione all’Almagelleralp, a Gspon, al Passo del Sempione, al Passo Monscera, al San Bernardo, al Rifugio Laghetto, al Rifugio Andolla da cui si fa ritorno ad Antrona.

Difficoltà | EE |
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Durata | 8/9 ore |
Dislivello | +1400 m |
Punti d'Appoggio | Rifugio Andolla, Rifugio Città di Novara |
Periodo consigliato | Da giugno a ottobre |

Verso il Rifugio Andolla, sullo sfondo il Pizzo di Loranco
SALITE ALPINISTICHE
Non sono tante le proposte alpinistiche dal lato italiano del Pizzo Andolla, tutte di valore seppur piuttosto fuori dalle rotte e dalle mode degli ultimi anni, ma che proprio per questo possono rappresentare un’ottima scelta per l’alpinista a caccia di grandi salite su terreno solitario. Se non si può certamente parlare quasi mai di grandi salite dal punto di vista tecnico, grandi lo sono sicuramente per il dislivello e la complessità delle montagne. Leggendo una relazione sarà difficile immaginarlo e solo al rifugio Andolla alzando il naso all’insù alla ricerca della lontana cima del Pizzo Andolla ci si renderà conto di come essa sia grande e lontana.

7 – Pizzo Andolla: via normale italiana (AD)
Se non 98 volte, come il numero delle salite di questa cima che Lorenzo Marani, guida di Antrona e uno dei primi salitori della montagna, compì a cavallo tra 800 e 900, almeno una volta la cima piramidale dell’Andolla merita una salita degli alpinisti dei giorni nostri. 1600 metri dal rifugio e il terreno sgangherato scoraggiano i più ma se nel vostro cuore batte ancora un po’ dell’alpinismo ottocentesco, fatto di quella sana voglia d’esplorazione a tutte le cime nessuna esclusa, mettete l’Andolla nella lista delle cime da salire!
La salita poi non è affatto una passeggiata e nell’ultimo tratto, quello più interessante, si arrampica spesso sul II/III grado. La discesa è anche più complessa sul medesimo itinerario di salita, sempre che non si voglia scendere per la più facile via svizzera che comporta però un lunghissimo ritorno.
Per le relazioni dettagliate della salita si rimanda alla ‘GMI – Andolla e Sempione‘ di Renato Armello e a ‘Le più belle vie di roccia dell’Ossola. Dal I al V grado‘ di Alberto Paleari.
8 – Pizzo di Loranco – Cresta del Lago Maggiore (D)
Certamente è una delle salite più meritevoli della zona. Un piccolo viaggio lungo il più marcato sperone dell’anfiteatro di montagne sopra il Rifugio Andolla. La salita non è certamente per i puristi dell’arrampicata, spesso nella prima parte avrete in mano qualche ciuffo d’erba e dovrete muovervi come le capre alla ricerca della via migliore. Ma poi si sale, si abbandonano i prati, la cresta si affila, l’ambiente si fa maestoso e l’arrampicata non è niente male! Ah poi c’è il panorama, per quello bisogna essere un po’ fortunati ma, se le nebbie non vi avvolgono, la vista sul grande lago è veramente privilegiata!
- Mittelruck o Pizzo Di Loranco per la Cresta del Lago Maggiore August 31, 2017
9 – Pizzo Andolla Sperone SE e Cresta Sud
Se la Cresta del Lago Maggiore è una salita per intenditori o immancabili locals e comunque conta abbastanza ripetizioni ogni anno, soprattutto dalle cordate svizzere, la combinazione qui proposta dell’Andolla per lo Sperone SE e la cresta Sud con discesa dalla normale italiana è un vero e proprio viaggio per pochi nel cuore dell’Andolla. Lo sperone SE che porta la firma di Aldo Bonacossa (luglio 1941) permette di raggiungerne la Cresta Sud, uno degli itinerari più belli della zona e non solo. La discesa per la normale italiana completa l’elegante anello sul versante meridionale della montagna.
Difficile reperire una relazione dello sperone, la GMI sembra essenziale ma ben fatta, sul web si trova solo qualche fotografia. Per la Cresta Sud si trovano invece relazioni online ma si consigliano sempre le guide del Paleari sull’Ossola e l’immancabile GMI dell’Armelloni.
10 – Pizzo di Loranco – Parete Est
Come direbbe qualcuno, e finalmente si arrampica! La fama di questa piccola bigwall non ha sconfinato oltre le cime della Valle Antrona ma la parete esiste e da sotto non è niente male… per chi fosse interessato alla più bella parete di roccia della Valle Antrona la roccia è un buon orotgneiss e lo sviluppo raggiunge i 500 metri. Consigliare una via è difficile forse quasi come percorrerle, la diretta 78 o la più impegnativa direttissima? o forse la vicina e recente Dalla Terra al Cielo (F. Cappelletti e S. De Luca, 2009).
Si menzionano anche altre possibilità arrampicatorie della valle e in particolare le vie sulla parete Est del Pizzo Andolla. Meno bella della sua vicina, rappresenta comunque un gran paretone dalla forma triangolare e dallo sviluppo interessante, sui 450 metri. Citiamo le storiche Farioli-Valterio, la Borgini-Dentoni, il Pilatro Murgia e la recente Via Lorenzo Marani (M. Bagliani, P. Maschietto, G. Pagnoncelli, E. Polo, M. Sanguineti, 2016)
11 – Scona ‘d Batagg – Cresta Nord Ovest
Le proposte dovevano essere 10 ma aggiungiamo questa piccola chicca della valle ripercorsa recentemente da Alberto Paleari, riprendendo una via dimenticata del solito Bonacossa. La salita è la più logica ed evidente di quel lato della valle e a guardarla merita una salita. Resta comunque per veri appassionati del genere! La relazione tra i vari PDF delle vie.


Il triangolo del Pizzo Andolla

Lungo la cresta del Lago Maggiore

L’immancabile nebbia sugli ultimi tiri della Cresta del Lago Maggiore

La parete est del Pizzo di Loranco illuminata dal primo sole

LE NOSTRE RELAZIONI
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Mittelruck o Pizzo Di Loranco per la Cresta del Lago Maggior
Il Pizzo di Loranco o Mitterlück è una cima di 3363 metri sulla cresta di confine fra Italia e Svi
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