10 itinerari dal Rifugio Allievi Bonacossa

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Picco Luigi Amedeo - Via Normale

10 itinerari dal rifugio Allievi Bonacossa: dalle escursioni, sempre piuttosto lunghe e faticose, alle salite alpinistiche facili; dalle arrampicate classiche a quelle più moderne ed impegnative.

La maggior parte degli avventori dell’Allievi sono escursionisti che percorrono il Sentiero Roma, una delle alte vie più belle e famose delle Alpi Centrali. Si tratta di un sentiero di alta montagna, con molti tratti attrezzati ed esposti, che richiede allenamento e un certo senso dell’orientamento. A seconda della stagione, possono essere utili i ramponi fino a giugno inoltrato.

La versione “integrale” del Sentiero Roma inizia da Novate Mezzola (soltanto 200 metri di quota! Raggiungibile in treno) e termina a Chiesa val Malenco, con cinque giorni di cammino e quattro tappe nei rifugi; se si è veloci, si possono allungare le tappe e soggiornare nei bivacchi, compiendo la traversata in quattro giorni effettivi. Molti preferiscono percorrere solo il tratto centrale, partendo e rientrando dalla val di Mello: in questo caso si semplifica molto la logistica e si evita la lunga risalita della val Codera… però non si fa il Sentiero Roma!

Un’ottima descrizione dell’alta via, con le tappe nel dettaglio

 

Sentiero-Roma

ITINERARI ESCURSIONISTICI

Due itinerari escursionistici, percorribili in giornata dalla val di Mello se si va di buon passo, ma con possibilità di spezzare il percorso al rifugio Allievi.

 

 

1 – Anello di Val Torrone e Val di Zocca

Bella cavalcata che permette di addentrarsi in due fra le valli laterali più spettacolari della val di Mello. Si può compiere in giornata soggiornando in uno dei rifugi a fondovalle, oppure spezzare in due giorni pernottando all’Allievi o al bivacco Manzi – Pierotta. La salita al bivacco e al Passo val Torrone, ai piedi della grande parete del Picco Luigi Amedeo, presenta passaggi attrezzati: conviene dunque compiere il giro in senso antiorario, scendendo dal più facile sentiero della val di Zocca.

 

DifficoltàEE
Durata8/9 ore
Dislivello+1500 m
Punti d'AppoggioRifugio Allievi, Bivacco Manzi, Rifugi e locande in val di Mello
Periodo consigliatoDa fine maggio a inizio novembre

2 – Anello di Val Qualido e Val di Zocca

Come la precedente, anche questa escursione si snoda su due laterali della val di Mello, sfruttando un tratto del sentiero Roma come raccordo. In questo caso però, se si vuole superare il tratto attrezzato in salita, conviene risalire la val di Zocca, superare il Passo dell’Averta e dunque scendere a valle con il sentiero CAI del Qualido. Un’alternativa interessante, riservata ai più avventurosi, è il sentiero che sale il ramo gemello della val Qualido, più a est rispetto a quello segnato. Visto che la zona è molto ripida e i segnavia radi, consigliamo di affrontare questo tratto di sentiero in salita. Fare attenzione a inizio stagione: il guado del torrente Qualido (il ramo del sentiero CAI) potrebbe essere problematico!

 

DifficoltàEE
Durata9/10 ore
Dislivello+1600 m
Punti d'AppoggioRifugio Allievi, Rifugi e locande in val di Mello
Periodo consigliatoDa fine maggio a inizio novembre

 

 

Via-Alpinistiche-facili-al-Rifugio-Allievi

SALITE ALPINISTICHE FACILI

Al di sopra del sentiero Roma, non ci sono più sentieri CAI. Le due salite che presentiamo sono al confine fra escursionismo e alpinismo: non si svolgono su terreno ripido né ghiacciai pericolosi, ma l’ambiente è isolato e può rivelarsi ostile. Vanno affrontate con meteo stabile, e ovviamente con piccozza e ramponi nello zaino.

Consigliatissimo meteoswiss e soprattutto la sua app fatta veramente bene.

3 – Traversata al Rifugio Albigna per il Passo di Zocca (2749)

Il passo di Zocca è il punto più basso della spartiacque fra val Masino e val Bregaglia, nonché il valico più accessibile che unisce in questo tratto di Alpi Italia e Svizzera. Molto battuto fra 800 e metà 900 dai contrabbandieri valtellinesi, che trafficavano sale caffè e tabacco in cambio di prodotti della propria valle. Il passo è compreso tra il Pizzo di Zocca e la Punta Allievi, e si raggiunge dal rifugio Allievi con un faticoso ghiaione (ometti); la discesa sul versante dell’Albigna è su ghiacciaio facile nella prima parte, con qualche insidia per alcuni crepacci. Non si tratta di un percorso segnato, e specialmente sul versante svizzero l’orientamento può risultare problematico. La traversata da rifugio a rifugio richiede dalle 3 alle 4 ore, e altrettante ne vanno considerate per il rientro.

Interessante approfondimento sulla storia del contrabbando fra Val Masino e Val Bregaglia

4 – Cima di Castello (3375), via normale italiana

La cima più alta del gruppo Masino – Bregaglia, per una strana coincidenza, è anche una delle più facili da salire… se non addirittura la più facile! L’itinerario, che inizia dal rifugio Allievi, sale inizialmente il vallone a destra della Punta Allievi, superando grandi piode e zone di sfasciumi con arrampicata elementare (ometti). Raggiunta la linea spartiacque con la Svizzera, si procede lungo facili vedrette ormai agonizzanti, con qualche tratto più ripido di sfasciumi o ghiaccio affiorante, fino alla vetta. La discesa avviene sullo stesso itinerario.

Via-Alpinistiche-difficili-al-rifugio-allievi

VIE ALPINISTICHE IMPEGNATIVE

Ciascuna delle tre vie proposte,  da sola varrebbe un viaggio in val di Zocca; il bello è che sono una affianco all’altra, con gli attacchi nell’arco di un’ora e mezza dal rifugio Allievi! Si tratta di salite di ampio respiro, che non superano il VI grado ma richiedono di essere veloci nella progressione. La roccia è ottimo granito, e lo scenario in cui si arrampica semplicemente maestoso.

Libri e guide:

per arrampicare la recente ‘Solo Granito Vol.1’, M. Sertori, Edizioni Versante Sud (2014);

l’intramontabile GMI Masino Bregaglia Disgrazia Vol. II, A. Bonacossa e G. Rossi (1975);

e per una visione complessiva ‘Dal Pizzo Badile al Bernina – Le 100 più belle ascensioni ed escursioni’, G. Miotti e A. Gogna, Zanichelli (1986).

5 – Via Gervasutti alla Punta Allievi

Una delle salite classiche più belle della val Masino, sale l’evidente ed estetico spigolo sud della Punta Allievi. E’ una salita lunga, con un passaggio di VI grado e vari tratti di V e V+, anche se sulla maggior parte dei tiri le difficoltà si mantengono sul III e IV grado. La discesa comoda lungo la facile via normale, la vicinanza al rifugio e la fama dell’apritore – che fu raggiunto dal conte Aldo Bonacossa a metà della via – ne fanno di gran lunga la via più ripetuta della zona.

6 – Spigolo Parravicini al Torrione di Zocca

Dalla conca ai piedi del rifugio Allievi, il Torrione di Zocca appare come una piramide perfetta, tutta di roccia. Il suo spigolo sud-est fu tentato per la prima volta nel 1935 dal giovane alpinista milanese Agostino Parravicini, forte scialpinista già autore di prime ascensioni sulle Orobie; nemmeno ventenne, vi trovò la morte dopo avere superato il tratto chiave; lo spigolo fu portato a termine due anni dopo da una cordata di amici, fra cui Mario dall’Oro Boga, che gli intitolarono la salita. A ricordo del Parravicini è posta anche la croce lungo il sentiero per l’Allievi. Seppure più breve, è più impegnativo rispetto alla Gervasutti: l’arrampicata è più sostenuta sul IV/V, con un tiro di VI, e anche la discesa in corda doppia sulla parete risulta più laboriosa. Resta comunque una salita abbastanza ripetuta per la vicinanza al rifugio e la bellezza indiscutibile della linea.

7 – Via Bramani alla cresta ovest di Punta Rasica

Non poteva mancare in val di Zocca la firma di Vitale Bramani, grande alpinista che a cavallo degli anni 20 e 40 ha percorso per primo molte delle linee più belle, logiche e spesso remote di Alpi e Prealpi lombarde. La cresta ovest della Punta Rasica è la meno frequentata fra le tre grandi classiche qui presentate: il lungo sviluppo (più di 1000 metri) e la discesa su ghiacciaio la rendono piuttosto ingaggiosa, nonostante le difficoltà non superino il IV+. Il rifugista dell’Allievi ci ha riferito che gli svizzeri,  per il corso di formazione delle guide alpine, hanno più volte scelto proprio la via Bramani: ben si prestava infatti a testare la velocità di progressione su un’arrampicata “facile” ma in ambiente più che mai severo e isolato.

Via-alpinistiche-molto-impegnative

VIE ALPINISTICHE MOLTO IMPEGNATIVE

Per chi scala con sicurezza oltre il VI grado, la val di Mello offre davvero un mare di possibilità: non soltanto sulle vie in bassa valle, le più comode, famose e frequentate; ma anche in quota, dove in linea di massima si riesce ad arrampicare solo in piena estate. Proponiamo qui due vie storiche e in qualche modo complementari, abbastanza ripetute: la chiodatura davvero essenziale e l’ambiente severo le rendono salite riservate ad alpinisti molto preparati. Non possiamo non citare anche la via Erba Fumagalli, sulla parete est di Punta Allievi (8 tiri, VI/VI+), altra grandiosa arrampicata in libera aperta nel 1973.

 

8 – Soli di Ghiaccio alla Bastionata dell’Averta

Aperta da Guido Merizzi e Popi Miotti, è delle vie più rappresentative del periodo (fra anni ’70 e ’80) in cui in val di Mello si sono spinti verso l’alto i gradi dell’arrampicata libera: un po’ grazie alle scarpette di nuova foggia, ma soprattutto grazie a coraggio e una certa spregiudicatezza. Soli di ghiaccio già dal nome lascia intuire che sulla via il sole ci batte ben poco… infatti segue un diedro che va all’ombra già a metà mattinata e risulta spesso umido. Le difficoltà sono di VII+ obbligato e A0, i tiri sono quasi interamente da proteggere e le soste spesso da rinforzare. Discesa in doppia su una delle vie attrezzate vicine. L’attacco si può raggiungere in 3 ore dal fondovalle senza passare dall’Allievi (si taglia con un sentiero sul lato opposto del torrente prima della salita verso la Croce Parravicini); l’accesso dal rifugio risulta comunque molto più comodo.

9- Taldo Nusdeo al Picco Luigi Amedeo

Un’altra grande classica della val Masino, aperta nel 1956 su una delle pareti più spaventose della zona. Ci vollero due giorni di arrampicata, naturalmente in artificiale sugli strapiombi della seconda parte, per portare a termine la salita. E’ stato l’esempio più eclatante di “lotta con l’alpe” prima che su queste stesse montagne, 20 anni dopo, sarebbe sorto il “nuovo mattino”, e le giovani generazioni si cimentarono a salire in arrampicata libera tiri che per i loro genitori sarebbero stati semplicemente impossibili. Oggi la Taldo Nusdeo è valutata di grado VII+/VIII- in libera, altrimenti VI+ e A1. La natura strapiombante della parete rende complessa se non impossibile una ritirata dopo metà della via, e anche la discesa dal Picco Luigi Amedeo non è da sottovalutare. Una via che insomma dopo più di mezzo secolo incute ancora reverenza e timore!

Itinerari-moderni-al-Rifugio-Allievi

VIE MODERNE

Nell’universo di granito attorno al rifugio Allievi è possibile cimentarsi anche su vie moderne, dove sono presenti quegli spit che – in alta come in bassa valle – sono praticamente introvabili sulle vie aperte ai tempi in cui non si usava il trapano. Non aspettatevi di trovare vie “plaisir”: gli spit sono in genere pochi, ed è necessario integrare con protezioni veloci nei tratti con fessure. La via che proponiamo è forse la più ripetuta, ma citiamo anche Guronsan, sull’Avancorpo del Pizzo Torrone Occidentale (9 tiri, max 6a, sole al pomeriggio), Top Ten alla Bastionata dell’Averta (7 tiri, max 6a+, sole al mattino) e lo Spigolo Sud del Picco Luigi Amedeo (5 tiri, max 6a+). 5 minuti sopra il rifugio si trova anche una falesia con vie per tutte le difficoltà, da uno a tre tiri, alcune trad con soltanto le soste attrezzate.


10 – Avancorpo di Punta Rasica: Via Lady D

Aperta nell’anno fatale 1997, quello dell’incidente al Tunnel dell’Alma e anche dell’arrivo degli spit in val di Mello. Non che portare chili e chili di attrezzature fin quassù fosse facile… e infatti lungo Lady D di acciaio ne troverete poco! La via porta la firma di Maspes e Ongaro, sicuramente i più attivi fra i pochi apritori in queste zone impervie. Abbastanza ripetuta, sale per 10 tiri con difficoltà di 6b (6a obbligato); resta in ombra fino a tarda mattinata, e l’attacco si trova sopra un nevaio.

 

 

LE NOSTRE RELAZIONI

 

4 comments

  1. Giuseppe Miotti 14 Agosto, 2021 at 09:19 Rispondi

    Vorrei correggere il nome del Merizzi che era con me su Soli di Ghiaccio: era Guido, il fratello di Jacopo. Se potete cambiate. Grazie. Bel lavoro.

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