I giorni passano veloci, l’effetto Jet Lag scompare e quasi senza accorgercene iniziamo a trasformarci in perfetti abitanti di Vancouver: i vancouveriani!
In questo post scriverò di qualche simpatico episodio che ci è capitato ma soprattutto voglio riportare qualche informazione utile per chi, come noi, ha intenzione di trasferirsi nella, per ora piovosissima, Vancouver!


1 _ TELEFONO, SIM e NUMERO CANADESE
Non vorrei dire bestialità astronomiche ma in Canada il segnale del telefono viaggia in maniera differente rispetto all’Italia e non tutti i cellulari sono compatibili o meglio funzionano solo con alcune compagnie. Il mio baracchino della Nokia comprato poco più di un anno fa (che in realtà funzionava benissimo in Italia) non riceveva la connessione dati di nessun gestore e, visto che non ne riesco a fare a meno, ho dovuto investire qualche soldino in un nuovo cellulare.
Per quanto riguarda le compagnie telefoniche bisogna innanzitutto premettere che qui la bolletta del cellulare si paga cara, almeno paragonata alla nostra tanto bistrattata Italia. La scelta viaggia tra le compagnie meno care (Wind e Mobilcity) e quelle più costose (Bell, Telus e Roger). Nel mezzo c’è Fido che si rifà alle ultime tre ma con prezzi più competitivi. Il problema delle compagnie chiamiamole low-cost, Wind e Mobilcity, è che non tutti i cellulari le supportano e spesso fanno molta fatica a prendere il segnale, soprattutto fuori dal centro città. La nostra scelta così è caduta su Fido e abbiamo stipulato un abbonamento, chiamate + messaggi e 1 gb di internet in offerta a 45$ (30 euro) + tasse. Il grosso problema è il traffico dati infatti gli abbonamenti base partono da soli 100 mb/mese. E’ vero che praticamente ovunque c’è un wifi free, quindi in via teorica si potrebbe vivere quasi senza.
2 _ CONTO IN BANCA E SIN NUMBER
Se si ha intenzione di lavorare i primi passaggi imprescindibili sono due: aprire un conto in banca e fare il SIN Number. Sulla banca siamo andati a colpo sicuro, con il VHVisa si può avere un conto a canone zero presso la TD – Bank e così al mattino abbiamo preso appuntamento e al pomeriggio avevamo il nostro conto con bancomat, assegni e homebanking gratis per i primi sei mesi (normalmente sono 28$ mese). Le banche qui lavorano con orario continuato fino alle 8 di sera e anche la domenica mattina. Fatto il conto, il nostro problema iniziale è stato trasferirci i soldi dal conto italiano per pagare il primo affitto. Non siamo grandi esperti di transazioni internazionali e così ci siamo fatti due bei bonifici sui rispettivi conti. Tralasciando la spesa fissa e la % fissa del cambio la cosa divertente è come a distanza di un giorno la cifra ricevuta sia stata diversa in virtù della volatilità del cambio dollaro canadese – euro. Ovviamente più la cifra è alta più si risente del cambio.
Abbandonando questi discorsi di alta finanza passiamo alla creazione del SIN Number, ossia una sorta di numero di previdenza sociale indispensabile per lavorare. La procedura è semplice, ci si reca in uno dei tanti uffici del governo (Service Centre Canada), si chiede di fare il sin number, si aspetta il proprio turno, si risponde a qualche semplice domanda sulla famiglia e viene consegnato un bel foglietto con una serie di numeri e lettere, il SIN number. Unici documenti essenziali per richiedere il SIN number sono un regolare permesso di lavoro e il passaporto.

3 _ BUS E METRO = COMPASS CARD
Come ho già scritto da qualche parte ho sempre odiato prendere gli autobus. Da quando sono a Vancouver mi sono dovuto in parte ricredere. Il servizio direi che sfiora la perfezione come copertura del territorio, puntualità, educazione dei passeggeri e servizio offerto. La prima cosa divertente è stata constatare come le persone aspettino educatamente in fila il proprio turno per salire sull’autobus. Niente spintoni, resse o gare per accaparrarsi un posto a sedere ma un’ordinata coda alla fermata. Se l’autobus raggiunge la sua capienza massima non ci si schiaccia come sardine ma si aspetta il successivo. La seconda cosa buffa è come tutti ringrazino il conducente quando si scende dall’autobus. Il “thanks” (grazie) in realtà è una pratica diffusa in qualsiasi attività, ma i primi “thanks driver” mi hanno fatto sorridere e mi sono volentieri adeguato a questa bella consuetudine. Il terzo piccolo aneddoto è sicuramente il più divertente: siamo sull’autobus e salgono due italiani, per essere precisi due romani. Timbrano il loro biglietto (qui si sale e si timbra sotto l’occhio vigile del conducente) e iniziano a disquisire con un bellissimo accento romanesco sul trasporto pubblico canadese o meglio sul fatto che da quando vivono a Vancouver sono stati costretti ad iniziare a pagare il biglietto, mentre nella città eterna era normale viaggiare senza, tanto poi nella remotissima possibilità di una multa ci avrebbe pensato lo zio carabiniere.
Venendo a qualche dettaglio l’abbonamento mensile costa 91$ (+ 6$ di cauzione per la carta) e permette di viaggiare su tutti gli autobus di qualsiasi zona e sulle tre linee della metro nella zona 1 (quella più centrale). Nei weekend e dopo le 6.30 del pomeriggio si può viaggiare senza limitazione di zona e anche sui seabus verso Nord Vancouver. Cosa interessante è come su tutti i mezzi si possa salire senza problemi con bici al seguito e senza sovrapprezzo. Per tutte le info questo è il sito della Translink, la compagnia dei trasporti di Vancouver.


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