Poco più di un anno fa raccontavamo di Edo Balotti e del suo Arrampicare in Adamello, una guida controcorrente con un’accurata scelta di proposte tutte accomunate da una visione romantica dell’alpinismo tra chiodi, cime e vie dimenticate, dove l’arrampicata è ancora il mezzo per salire sulle montagne e non l’obbiettivo principale.
Oggi sfogliando Adamello Ovest. Le vie del Cielo si respira un’aria diversa e certamente più ‘contemporanea’ del vivere la montagna. Nell’Adamello dove avvicinamenti e ambiente selvaggio impongono già una gran selezione, il racconto delle montagne e lo stile degli autori nella ricerca ed esplorazioni di nuovi terreni di gioco va certamente nella direzione di ”proporre delle vie belle, divertenti, su roccia ottima e ben attrezzate: in una parola ripetibili”. Attenzione però perché questo non significa assolutamente promuovere un arrampicare per arrampicare, anzi! e per usare ancora le parole di Paolo Amadio, che insieme a Gianni Tomasoni è autore di questa guida, ”non significa assolutamente vie banali”!
Vie diverse e per certi versi modi contrapposti di vivere le montagne (e aprire nuovi itinerari) ma senza dubbio accomunati dalla grande passione e desiderio di raccontare queste bellissime cime e pareti di granito che non hanno mai avuto tutto il riconoscimento che meritano ma che forse anche per questo hanno ancora tanto da offrire tra diedri, fessure e placche di ottima roccia in grado di soddisfare i palati più esigenti.
‘Adamello Ovest. Le vie del Cielo‘, è la riedizione dopo solo tre anni di ‘Le Vie del cielo. Adamello e Val Daone‘. Il nuovo volume, oltre che per gli inevitabili aggiornamenti e correzioni, si differenzia sostanzialmente dal precedente per il terreno che prende in esame, la sola sponda Ovest del gruppo. Questo e le quasi 500 pagine! della guida testimoniano ancora una volta come questo gruppo abbia un grandissimo potenziale, molto del quale ancora inespresso.
Il risultato è una guida imperdibile per tutti gli appassionati, dove tra le classiche e conosciute spuntano veri e propri gioielli che a tratti si lasciano intravedere tra le fotografie e le parole sempre puntuali degli autori.
Certi che in futuro, a qualche ora di cammino, in un vallone adamellico sperduto, per chi vorrà accettare l’impegno e l’ingaggio fisico ed emozionale, vi sarà sempre una traccia da immaginare, una linea da seguire, una vetta da raggiungere, per perdere lo sguardo ed i pensieri in un orizzonte fatto di pilastri, creste, verdi valloni, distese immacolate e colonne di nubi su uno sfondo cobalto; alla ricerca di un’ideale via del cielo.
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